Il Supplizio
Scena prima
Un'ala del palazzo dell'Aliaferia.
All 'angolo una torre con finestre assicurate da spranghe di ferro. Notte oscurissima.
Si avanzano due persone ammantellate: sono Ruiz e Leonora.
RUIZ sommessamente.
Siam giunti; ecco la torre, ove di Stato
Gemono i prigionieri ... ah, l'infelice
Ivi fu tratto!
LEONORA.
Vanne,
Lasciami, né timor di me ti prenda ...
Salvarlo io potrò forse.
Ruiz si allontana.
Timor di me? ... sicura,
Presta è la mia difesa.
I suoi occhi figgonsi ad una gemma che le fregia la
mano destra.
In quest'oscura
Notte ravvolta, presso a te son io,
E tu noi sai ... Gemente
Aura che intorno spiri,
Deh, pietosa gli arreca i miei sospiri ...
D'amor sull'ali rosee
Vanne, sospir dolente;
Del prigioniero misero
Conforta l'ègra mente ...
Com'aura di speranza
Aleggia in quella stanza:
Lo desta alle memorie,
Ai sogni dell'amor!
Ma deh! non dirgli, improvvido,
Le pene delfinio cor!
Suona la campana dei morti.
VOCI INTERNE.
Miserere d'un'alma già vicina
Alla partenza che non ha ritorno!
Miserere di lei, bontà divina,
Preda non sia dell'infernal soggiorno!
LEONORA.
Quel suon, quelle preci solenni, funeste,
Empiron quest'aere di cupo terror! ...
Contende l'ambascia, che tutta m'investe,
Al labbro il respiro, i palpiti al cor!
Rimane assorta; dopo qualche momento scuotesi, ed è in procinto di partire, allorché viene dalla torre un gemito e quindi un mesto suono: ella si ferma.
MANRICO dalla torre.
Ah, che la morte ognora
È tarda nel venir
A chi desia morir! ...
Addio, Leonora!
LEONORA.
Oh ciel! ... sento mancarmi!
VOCI INTERNE.
Miserere d'un'alma già vicina
Alla partenza che non ha ritorno!
Miserere di lei, bontà divina,
Preda non sia dell'infernal soggiorno!
LEONORA.
Sull'orrida torre, ah! par che la morte
Con ali di tenebre librando si va!
Ahi! forse dischiuse gli fian queste porte
Sol quando cadavere già freddo sarà!
MANRICO dalla torre.
Sconto col sangue mio
L'amor che posi in te! ...
Non ti scordar di me!
Leonora, addio!
LEONORA.
Di te, di te scordarmi!! ...
Tu vedrai che amore in terra
Mai del mio non fu più forte;
Vinse il fato in aspra guerra,
Vincerà la stessa morte.
O col prezzo di mia vita
La tua vita io salverò,
O con te per sempre unita
Nella tomba io scenderò.
Scena seconda
S'apre una porta; n'escono il Conte ed alcuni Seguaci, Leonora si pone in disparte.
CONTE.
Udite? Come albeggi,
La scure al figlio ed alla madre il rogo.
I Seguaci entrano nella torre.
Abuso io forse del poter che pieno
In me trasmise il prence! A tal mi traggi,
Donna per me funesta! ... Ov'ella è mai?
Ripreso Castellor, di lei contezza
Non ebbi, e furo indarno
Tante ricerche e tante!
Ah! dove sei, crudele?
LEONORA avanzandosi.
A te davante.
CONTE.
Qual voce! ... come! ... tu, donna?
LEONORA.
Il vedi.
CONTE.
A che venisti?
LEONORA.
Egli è già presso
All'ora estrema; e tu lo chiedi?
CONTE.
Osar potresti? ...
LEONORA.
Ah si, per esso
Pietà domando ...
CONTE.
Che! tu deliri!
Io del rivale sentir pietà?
LEONORA.
Clemente Nume a te l'ispiri ...
CONTE.
È sol vendetta mio Nume ... Va.
LEONORA Si getta disperatamente a' suoi piedi.
Mira, di acerbe lagrime
Spargo al tuo piede un rio:
Non basta il pianto? svenami,
Ti bevi il sangue mio ...
Calpesta il mio cadavere,
Ma salva il Trovator!
CONTE.
Ah! dell'indegno rendere
Vorrei peggior la sorte:
Fra mille atroci spasimi
Centuplicar sua morte ...
Più l'ami, e più terribile
Divampa il mio furor!
Vuol partire, Leonora si avviticchia ad esso.
LEONORA.
Conte ...
CONTE.
Né cessi?
LEONORA.
Grazia! ...
CONTE.
Prezzo non havvi alcuno
Ad ottenerla ... scostati ...
LEONORA.
Uno ve n'ha ... sol uno! ...
Ed io te l'offro.
CONTE.
Spiegati,
Qual prezzo, di'.
LEONORA stendendo la destra con dolore.
Me stessa!
CONTE.
Ciel! ... tu dicesti? ...
LEONORA.
E compiere
Saprò la mia promessa.
CONTE.
È sogno il mio?
LEONORA.
Dischiudimi
La via fra Quelle mura ...
Ch'ei m'oda ... Che la vittima
Fugga, e son tua.
CONTE.
Lo giura.
LEONORA.
Lo giuro a Dio che l'anima
Tutta mi vede!
CONTE.
Olà!
Correndo all'uscio della torre. Si presenta un...